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Questo flusso di elettroni, a sua volta, perturba le semireazioni che avvengono nelle due semicelle.
Nella semicella ${Cu^{2+}}/Cu$ , si ha un accumulo di elettroni sulla sbarretta metallica. Per il principio di Le Chatelier, cio' provoca uno spostamento della semireazione:

$\begin{displaymath} {Cu^{2+}}+2{e^-}=Cu \end{displaymath}$

nel verso della riduzione.
Nella semicella ${Zn^{2+}}/Zn$ si ha una sottrazione di elettroni dalla sbarretta metallica. Per il principio di Le Chatelier, cio' provoca uno spostamento della semireazione:

$\begin{displaymath} {Zn^{2+}}+2{e^-}=Zn \end{displaymath}$

nel verso dell'ossidazione.
Il risultato globale delle due semireazioni che avvengono in seguito alla chiusura del circuito esterno e' dunque l'ossidazione dello zinco da parte del rame:

$\begin{displaymath} \begin{array}{rcccr} \mbox{RED:}&{Cu^{2+}}+2{e^-}&=&Cu&\\ \... ...}+2{e^-}&\\ \hline &{Cu^{2+}}+Zn&=&Cu+{Zn^{2+}}&\\ \end{array}\end{displaymath}$
Questo risultato e' in perfetto accordo con quanto si poteva prevedere sulla base dei potenziali elettrodici: abbiamo infatti visto che in una reazione redox, la coppia con potenziale elettrodico maggiore reagisce nel verso della riduzione a spese della coppia con potenziale elettrodico minore, che reagisce nel verso dell'ossidazione.
La differenza sostanziale fra la pila che abbiamo descritto e la reazione diretta fra le coppie redox ${Cu^{2+}}/Cu$ e ${Zn^{2+}}/Zn$ e' che nella pila le due semireazioni che costituiscono la reazione redox globale vengono fatte avvenire in due contenitori separati.

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