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- Abbiamo gia' accennato alla solubilita' di un soluto in un solvente
come alla massima quantita' di soluto che e' possibile sciogliere in
una data quantita' di solvente.
- Quando tale massima quantita' di soluto e' stata aggiunta al
solvente, ulteriore soluto aggiunto rimane indisciolto e si ha la
coesistenza di due fasi distinte: la soluzione e il soluto puro.
- In tali condizioni si e' raggiunto l'equilibrio (dinamico) fra
la fase solida e quella liquida e la soluzione si dice
satura. Quindi, la solubilita' di un soluto in un dato
solvente puo' essere definita in modo equivalente come la
concentrazione di soluto in una soluzione satura
- Come abbiamo gia' visto parlando dell'equilibrio liquido-vapore,
la dissoluzione di un soluto in un solvente e' determinata
dal bilancio di velocita' fra due processi che avvengono in direzioni
opposte:
Ad esempio appena mettiamo del
in acqua, ioni
e
cominciano ad abbandonare il reticolo
cristallino del solido, venendo idratati dall'acqua mediante
interazioni ione-dipolo. La velocita' di questo processo e' costante e
dipende dalla temperatura. Man mano che la concentrazione di ioni in
soluzione aumenta, anche la velocita' del processo opposto a quello di
dissoluzione (cioe' il processo in cui ioni abbandonano la soluzione
per riaggregarsi alla fase solida) aumenta.
- Se si e' aggiunto sufficiente solido, la sua progressiva
dissoluzione comporta un aumento della velocita' di riaggregazione. Si
arriva cosi' al punto in cui la velocita' di riaggregazione eguaglia
quella di dissoluzione.
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