Ma che cosa è una marmitta catalitica?

L’abbattimento degli inquinanti contenuti nei gas di scarico (ossidi di azoto, monossido di carbonio e idrocarburi incombusti) con le marmitte richiede un sistema integrato che, oltre a contenere il convertitore con il catalizzatore a tre-vie, è costituito da una centralina di controllo che regola la quantità di aria e carburante immessa nei cilindri in base ad un segnale di feed-back dato dalla sonda di ossigeno (l) situata in entrata al convertitore. Dal 2001 anche in Europa viene installata la cosiddetta diagnostica a bordo (OBD) che utilizza una seconda sonda l in uscita al convertitore per monitorare l’efficienza del catalizzatore di mantenere il rapporto aria/combustibile costante e ottimale (capacità di "oxygen storage") e quindi l’efficienza della marmitta, segnalandone eventuali disfunzioni. Inoltre, per migliorare l’efficienza dell’abbattimento in fase di accensione del motore, un’ulteriore convertitore (light-off catalyst) verrà montato sul collettore di scarico con la funzione di minimizzare i tempi di riscaldamento dagli attuali 90-120 s della marmitta situata sotto-scocca, fino a 10 s.

Come dimostrato in figura, l’innovazione dei nostri catalizzatori è legata alla loro capacità di manterenere la funzione di "oxygen storage" non solo nei catalizzatori freschi (trattati a 500°C), ma anche dopo un invecchiamento spinto fino a 1100°C.

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