aggiornamento 28 novembre 2006

 

È NECESSARIO CHE CIASCUNO STUDENTE PREPARI UNA RELAZIONE SCRITTA PER OGNI ESPERIENZA SVOLTA.

 

Nell’.a.a. 2006-2007 verranno effettuate 6 esperienze, pertanto tutti gli studenti sono tenuti a compilare 6 (sei) relazioni. Se uno studente è rimasto assente durante un’ esperienza deve egualmente scrivere la relazione relativa, prendendo i dati sperimentali da qualche suo collega.

 

LE RELAZIONI VANNO CONSEGNATE QUALCHE GIORNO PRIMA DI SOSTENERE L'ESAME, SECONDO IL CALENDARIO ALLA PAGINA http://www.dsch.univ.trieste.it/scienzebio

 

Le relazioni possono essere scritte col computer oppure a mano, purché la grafia sia chiara e leggibile, i grafici siano fatti (obbligatoriamente) su carta millimetrata (non col computer) ed i disegni siano tracciati con accuratezza e precisione, adoperando, se del caso, lo squadretto ed il curvilinee e vanno firmati. Chi lo desiderasse può anche adoperare il computer per il testo, ma ciò, sia chiaro, non è assolutamente indispensabile. Anche in questo caso i grafici vanno però fatti a mano su carta millimetrata, adoperando lo squadretto ed il curvilinee e vanno firmati.

Invece è indispensabile che la relazione sia scritta in maniera schematica ed ordinata, usando la forma impersonale o quella passiva ed il tempo indicativo presente.

La relazione deve contenere tutti gli elementi necessari al lettore per riprodurre l'esperienza descritta e non occorre che si dilunghi troppo nei particolari teorici che vanno comunque accennati.

Ogni relazione non dovrebbe superare le 2 - 3 facciate formato protocollo oppure A4.

Per rendere chiara e schematica la relazione, introdurre all’occorrenza tabelle e grafici.

 

Una relazione dovrebbe seguire il seguente schema generale:

Nome dell’autore e data di esecuzione

Titolo dell’esperienza

Scopo dell’esperienza

Strumentazione e reattivi adoperati

Cenni teorici

Descrizione dell’esperienza e risultati descritti con disegni, tabelle e grafici ove necessario.

Note ed osservazioni finali.

 

 

ESEMPIO DI RELAZIONI SULLE ESPERIENZE EFFETTUATE

 

Studente:   Claudio Tavagnacco               (Altri appartenenti al gruppo: Giada Furlan)

 

Relazione sull' esperienza n°  1                                                           20 febbraio 2006

 

PREPARAZIONE DI SOLUZIONI A VARIA CONCENTRAZIONE PER PESATA E PER DILUIZIONE.

 

Scopo dell’esperienza

a) acquisire manualità nella preparazione di soluzioni e nelle filtrazioni;

b) imparare l’uso razionale di semplice strumentazione e tecniche di laboratorio come la pesata su bilancia analitica, la diluizione con la pipetta ed il matraccio tarato, la filtrazione per gravità e depressione.

In particolare:

1) preparare 100.00 mL di soluzione 0.1000 M di NaCl per pesata

2) preparare 100.00 mL di soluzione 0.0100 M di NaCl per diluizione dalla precedente.

3) preparare 100.00 mL di soluzione 0.00100 M di NaCl per diluizione dalla precedente.

4) verificare la presenza di Cl- con Ag+ in varie soluzioni.

5) preparare una soluzione satura di Ca(OH)2 e filtrarla su carta da filtro per gravità.

6) verificare la presenza  di CO2 nell’aria espirata.

7) filtrare del CaCO3 per depressione.

 

Strumentazione adoperata

Bilancia analitica con sensibilità 0.1 mg e portata 400 g, vetro da orologio, pipetta da 10.0 mL a due tacche o  graduata con pro-pipetta, matraccio tarato da 100.00 mL, spatolina metallica, spruzzetta, becher, carta da filtro, stativo, pinza con morsetto, anello reggi-imbuto, imbuto in vetro, imbuto di Büchner, beuta codata da vuoto, guarnizione conica in gomma, tubo da vuoto, pompa ad acqua, provette in vetro, provette in plastica con tappo, portaprovette, barretta magnetica, agitatore magnetico, agitatore di provette.

 

Reattivi

NaCl(s) (mm = 58.44), AgNO3(aq) 0.1 M, Ca(OH)2(s), acqua distillata.

 

Cenni teorici e procedimento

La soluzione 1) (100.00 mL di NaCl 0.1000 M) viene preparata per pesata: soluzione 0.1 M significa che contiene 0.1 moli di NaCl / 1 L. Per le soluzioni vale la seguente relazione: n = M × V (in L)  = 0.1 × 0.1 = 0.01 moli. In base alla g = mm × n, si devono pesare 0.5844 g di NaCl solido.

Su un vetrino d’orologio, preventivamente pulito, vengono pesati g 0.5844 di NaCl per mezzo di una bilancia analitica con sensibilità 0.1 mg.

(se si pesa una quantità diversa, scrivere quanto si pesa esattamente e fare il calcolo della concentrazione, tenendo conto delle cifre significative).

Il prodotto viene trasferito quantitativamente in un matraccio tarato con volume 100.00 mL che viene riempito parzialmente con acqua per mezzo di una spruzzetta e successivamente agitato fino a totale dissoluzione del soluto. Il matraccio viene portato a volume e la M della soluzione = 0.1000 ( o quella che si è calcolata con la pesata, se questa è diversa da quella prevista: attenzione all’arrotondamento ed al numero di cifre significative).

La soluzione 2) (100.00 mL di NaCl 0.0100 M) viene preparata per diluizione dalla soluzione 1) nel modo descritto di seguito. Poiché per una diluizione vale la formula Mi × Vi = Mf × Vf,  0.1× X = 0.01 × 100,  X = 10.00 mL.

Una pipetta con portata di 10.0 mL viene svinata con la soluzione 1) prelevata da un piccolo becher che era stato a sua volta preventivamente svinato con la stessa soluzione.

Con tale pipetta si prelevano 10.0 mL della soluzione 1) e li si pongono in un matraccio tarato da 100.00 mL che viene riempito con H2O fino alla tacca di riferimento ed agitato, come nel caso precedentemente descritto.

La soluzione 3) (100.00 mL di NaCl 0.00100 M) viene preparata per diluizione dalla soluzione 2) in modo del tutto analogo a quello descritto per preparare la soluzione 2).

 

Per verificare la presenza degli ioni Cl- nelle soluzioni, si aggiunge ad esse una soluzione di AgNO3. La formazione del precipitato bianco poco solubile AgCl conferma la presenza di Cl- in soluzione.

Infatti Ag+(aq) + Cl-(aq) <--> AgCl(s).

Si mettono in 5 provette alcuni mL rispettivamente delle soluzioni 1, 2 e 3, H2O di rubinetto e H2O distillata.

Si aggiunge in ciascuna provetta 2 gocce di una soluzione di AgNO3 (concentrazione circa 0.1M, contenuto in una bottiglia di Ranvier in vetro scuro per evitare che AgNO3, che è fotosensibile, diventi scuro a contatto con la luce) adoperando una pipetta di Pasteur. Si mescolano le provette con un agitatore vortex.

Si osserva la formazione di AgCl (precipitato bianco) nelle provette contenenti le tre soluzioni di NaCl e anche in quella contenente H2O di rubinetto, mentre non si osserva precipitazione nella provetta contenente H2O distillata.

 

Nella seconda parte dell’esperienza si mette in un becher: 1) qualche mL H2O distillata, 2) una piccola aliquota di Ca(OH)2, 3) un’ancoretta magnetica. Si mette il becher su un agitatore magnetico e si lascia mescolare per circa 5 minuti.

Si filtra su filtro a pieghe supportato su imbuto in vetro infilato in un anello a sua volta fissato su uno stativo.

Si raccoglie la soluzione limpida e satura di Ca(OH)2 in un becher in cui si soffia per circa 5 minuti per mezzo di una cannuccia.

Il precipitato bianco poco solubile CaCO3 che si forma viene filtrato per depressione in un imbuto di Büchner.

La reazione che avviene è la seguente: Ca(OH)2 (aq) + CO2 (g) ---> CaCO3 (s) + H2O

 

Note ed osservazioni:

 

Il controllo visivo qualitativo delle 3 soluzioni di NaCl, di H2O dal rubinetto e distillata, dopo l’aggiunta della soluzione di AgNO3 (circa 0.1 M), permette di confermare la presenza di ioni Cl- nelle prime 4 soluzioni. L’H2O di rubinetto contiene ioni Cl- in bassa concentrazione ma comunque rivelabili con questa tecnica ed in queste condizioni sperimentali.

 

Nella seconda parte dell’esperienza si è eseguita per prima una filtrazione per gravità, in cui è stato costruito un filtro di carta a pieghe, che ha una maggiore superficie filtrante ed è molto più efficiente di un filtro di carta piano. Questo tipo di filtrazione viene adoperata  quando si è interessati a raccogliere la fase liquida.

Successivamente si è eseguita una filtrazione per depressione con pompa ad acqua adoperando un imbuto in porcellana di Büchner: questo tipo di filtrazione viene adoperata  quando si è interessati a raccogliere la fase solida. L’esperienza ha confermato la presenza di CO2 proveniente dai polmoni.